venerdì 28 maggio 2010

La passione è la forza,






















In un pomeriggio bolognese, straniti dai repentini cambiamenti climatici e catapultati bruscamente in una calda stagione estiva, con tanto di temporale, ci ritroviamo a girovagare tra espositori e stand per la manifestazione "Expo Sanità 2010".
Non solo termometri e cateteri e protesi, fortunatamente.
La presa di coscenza di un business in crescendo, sfortunatamente, che forse toglie molto alla ricerca.
Ma.
Tante persone e tanti sorrisi.
Energia e ottimismo.
Fiducia e coraggio.
Parti mancanti lasciano posto a installazioni bizzarre solo lontanamente immaginabili, necessarie per continuare a pattinare sulle strade della vita.
Perché la passione è la forza, una frase seguita non da un punto di chiusura ma da una virgola, per lasciare spazio a tutto ciò che sarà.
Per accettare ciò che manca e farlo soltanto per concentrarsi su ciò che c'è e che ci potrà essere, oggi come domani e ancora, avanti, sempre, andare avanti e non fermarsi mai, finché gli occhi hanno la spinta per cogliere ogni sfumatura ed il cuore la voglia di battere.

martedì 25 maggio 2010

Vita da mentalmenteabile.

Lentamente, comeduelumache appunto, andremo a tracciare un percorso che sia in grado di raccontarvi, attraverso semplici momenti di quotidianità, i pezzi di una vita da mentalmenteabile.
Sali.
Scendi.
Vesti.
Svesti.
Sarà un fare e un disfare, un andare e un tornare, un chiudere e un aprire, questo scorcio di vita.
Il protagonista sempre lo stesso, su due ruote a girare, vestito di gesti e ritmi spontanei... ma ricordatevi il "dietro le quinte": due occhi che meticolosamente riprendono scene e passaggi e si bagnano di sorrisi, e respirano la primavera. Perché dietro un ragazzo c'è necessariamente una grande e paziente e amorosa testolina dai riccioli dorati. Ovvia.


Nel paese delle libertà.




Nel paese delle libertà tutti fanno come gli pare. Ognuno tira l'acqua al proprio mulino e si disseta a piacimento. Nel paese delle libertà avvengono grandi magie... autisti di furgoni con braccia e gambe forti diventano improvvisamente diversamente abili, macchine sostano tranquillamente su passaggi pedonali di bianco strisciati, nipoti di nonni invalidi viaggiano al ritmo di gioventù su vetture contrassegnate da cartellini arancioni che lasciano riposare negli appositi spazi autorizzati, e nonostante esistano gigantesche ruote panoramiche e grattacieli e dispositivi tecnologici di ogni tipo e siamo da un bel po' al nucleare, amaramente, in una città è impossibile camminare o ruoteare che dir si voglia senza dover necessariamente rendersi conto di una distesa di ostacoli visibili agli occhi di tutti, mentalmenteabili e non.
Qualcuno dice che la propria libertà finisce dove comincia quella di qualcun'altro.
Ma come è possibile rintracciare quel margine, quella linea di confine davanti alla quale è giusto fare un passo indietro per non ostacolare il percorso altrui?
La ricetta magica è: un pizzico di sensibilità, qualche goccia di rispetto e una manciata di buonsenso.
Purtroppo non tutti sono dei piccoli e volenterosi chef, amanti di una buona tavola sulla quale si servono piatti profumati di storie di vita e calici di cortesia.
Ci sono irrazionali egoismi radicati nel profondo di un malato non pensare, solo dettati da una logica banale: "se non è toccato a me, se non sono io il protagonista sfortunato della triste storia, non mi riguarda ma... se è possibile, me ne approfitto, e firmo il tutto con un bel chi se ne frega".
Ci spieghiamo molte cose, a malincuore, di come gira il mondo, e mentre una carezza ed un bacio cercano di alleviare le tensioni che vengono generate da spiacevoli incontri e scontri giornalieri, con la fantasia disegnamo un grande martello, per darlo in testa a chi non ci va, con la speranza di rompere un guscio e aprire inaspettatamente un sentiero verso coscienze migliori.